Dedichiamo
una serie di pagine a seguito della grande richiesta continua di
dati e informazioni che ci vengono dai lettori del nostro sito,
a questi modelli famosissimi
che
hanno una continuit� tra loro sia temporale che sportiva non
indifferente. Brevemente il Condor nasce nel 1939 dopo una
gestazione passata attraverso modelli ibridi come la Nuova C e la
GTCL, che avevano la caratteristica di ricerca esasperata della
leggerezza nel motore e nel telaio. Ma il Condor aveva la il
telaio e la sagoma del GTCL, testa e cilindro della Nuova C
Motore
Dondolino
CONDOR,
costruito dal 1939 al 1940
ma
in pi� rispetto ai predecessori lui stesso aveva il cambio in
presa diretta ad alberi orizzontali. Il carter era quindi diverso
oltre che fuso in electron, lega di magnesio, un motore
praticamente diverso e nuovo. Prodotto in 69 esemplari che
andarono alla Milizia della strada che li utilizzava per i
campionati e poi anche in guerra come staffetta. Dopo la guerra
nel 1946 il Condor viene riesumato e riammodernato nel telaio e
nel motore e a causa di una stabilit� un po� effimera fu
chiamato Dondolino.
DONDOLINO,
costruito dal 1946 al 1951
Di
linea pi� filante e accattivante rispetto al Condor aveva dei
freni pi� grandi e delle prestazioni maggiori grazie a
compressione e asse a camme pi� spinto. Ne furono fatti 30 circa
per i piloti privati e non solo ebbe lunga vita fino al 1951. Il
Gambalunga nasce assieme al Dondolino nel 1946 e fu ancora pi�
corsaiolo del Dondolino anche perch� utilizzato per i piloti
ufficiali Guzzi, era una moto da corsa purissima non partecip�
mai a gare di fondo come la Milano-Taranto. Fatto in 11 o 13
esemplari a seconda delle fonti ebbe una nascita come motore a
corsa lunga come per altro imperava allora, ma la scelta fu non
azzeccata e nel 1948 si ritorn� alla corsa corta 82 contro 90.
praticamente si mont� il motore del Dondolino che in quel
anno adott� un terzo cuscinetto a sostenere il pesante
volano.
GAMBALUNGA,
dal 1946 al 1951
Tale
modifica � denominata Faenza perch� apportata in concomitanza
con la gara tenuta sul quel circuito. Moto straordinariamente
leggera meglio frenata e dal colore grigio con una linea molto
moderna. La forcella pure era innovativa di tipo Earles a
biscottini, l�assieme di un telaio leggero e stabile con un
monocilindrico arrivato a 38 CV ne faceva nel 1951, nel frattempo
tornato rosso,
una
macchina formidabile. Ma poi le pluricilindriche della concorrenza
cominciavano ad essere anche stabili e maneggevoli che pensarono
in Guzzi di frazionare, ma questa � un�altra storia.
Il
valore storico di questa triade � enorme e noi per questo
acceleriamo e indirizziamo il progetto
Verso
questi tre modelli. Nella figura si pu� notare il manovellismo
del Dondolino nella versione Faenza, ma che comunque non � molto
dissimile dai modelli
Manovellismo
Dondolino versione Faenza con terzo cuscinetto di banco
Nei
motori Guzzi riguardo il manovellismo c�� una costante che �
il disassamento del cilindro rispetto all�albero motore di vari
millimetri. Questa tecnica veniva usata ai primordi dalla Normale
del 1921 sino ai motori da corsa degli anni �50. Lo scopo �
noto che riduce la spinta laterale sulla canna a vantaggio
dell�usura della stessa. Sebbene questa soluzione cadde in
obsolescenza per chiunque altro non fu cos� per la Guzzi doveva
essere pi� affidabile degli altri motori e conserv� questo
esagerato disassamento. Dalla figura si nota infatti la asimmetria
del moto del pistone
Forze
d'inerzia agenti sul manovellismo di un Dondolino
a
5500 G/M si noti la asimmetria del diagramma causa il forte
disassamento
Nel
frattempo per arrivare ad uno studio concreto e comparativo dei
tre motori ne abbiamo costruito l�involucro ossia la base, il
carter. Tale lavoro di disegno � stato realizzato lontano dalle
tecniche moderne di copiatura ma con certosino e paziente lavoro
ne sono state respirate quasi le forme ed assimilate e trasformate
in disegno per il modellista.
Finalmente
l�emozione della fusione grezza spessa come si conviene a
tecniche congruenti ai tempi
Coppia
di carter grezzi di fusione lato distribuzione e lato volano,
notare
la grande compattezza
Osservando
i carter bisogna per forza convenire che la progettazione in casa
Guzzi � stata sempre sublime infatti si noti la poderosa
impostazione dei carter che sembrano una scultura tanto sono
imponenti. Evidentemente non esisteva per Guzzi anche per i
modelli da corsa qualcosa che dovesse rompersi nonostante che
imperativo fosse per il progetto Condor, Dondolino e Gambalunga
proprio la leggerezza. Il razionale studio delle nervature attorno
alle portate dei cuscinetti con uniforme distribuzione delle
stesse.
Folla
di carter freschi di fusione allineati pronti per essere lavorati
Successivamente i carter
sono stati lavorati realizzando tutte le attrezzature necessarie
per la loro produzione, la foto sotto mostra il lavoro eseguito a
regola d'arte. La fusione in Alsi9 trattata termicamente mostra
una finitura da sembrare fatta in conchiglia e non in terra come
si usa per piccole produzioni. Sono state rispettate tutti i
dettagli come le boccole in bronzo con le spine di bloccaggio
tutto fatto a regola d'arte.
I
carter accoppiati sono dotati di spine di centraggio come gli
ultimi.
Questi
componenti sono stati testati lungamente al banco prova (vedi
sezione banco prova)
LA
MODIFICA FAENZA SU MOTORE DONDOLINO 1948
L'aumento
delle prestazioni dei motori monocilindrici Guzzi e soprattutto del
regime motore porta a delle flessioni dell'albero motore. Questo
anche a causa del pesante volano di 6.6 Kg, troppo a sbalzo rispetto
al cuscinetto di banco. Si � posto rimedio a ci� nel 1948
modificando radicalmente la fusione del carter sinistro con un
alloggiamento del coperchio frizione.
Il
coperchio frizione porta il terzo cuscinetto di banco a rulli, la
lavorazione della sede di questo cuscinetto deve essere
perfettamente coassiale con la sede degli altri due cuscinetti degli
altri due carter. Si pensi all'epoca che difficolt� potesse essere
fare una lavorazione del genere.
LA
TESTA E IL CILINDRO
Il
cilindro di detti motori non cambia molto a parte il gambalunga
nella versione a corsa lunga � sostanzialmente identico e
assomiglia quello del Falcone e Astore. Cilindro in lega leggera
quando in quel periodo i motori di seria erano in ghisa comunque
molto somiglianti quelli in ghisa tranne l�alettatura pi�
estesa e la canna naturalmente in ghisa. In un primo tempo a
prigionieri scoperti poi per ragioni di dilatazione invece furono
coperti. Il cilindro come anche il carter mostra questa simmetria
e disegno possente e d elementare allo stesso tempo 20 alette
radiali spaziate di 10� tra loro.
Cilindro
con corpo di alluminio e canna in ghisa,
differisce
per la sporgenza della canna
Testa
di alluminio tipo Condor
La
testata questa � la prima in alluminio mai fatta dalla Guzzi
rompe con la tradizione imperante fino agli anni �30 dello
scarico a due tubi ma venne adottato il singolo scarico
casualmente inizialmente sulla GTCL (preserie della Condor) il
cilindro e testata del motocarro E.R. che per ragioni di ingombro adott� una sola marmitta.
Si scoperse che il rendimento migliorava e fu adottata subito per
i motori da corsa ma in lega di alluminio e maggiorato come
alettatura.
Successivamente
sul Dondolino il condotto di aspirazione la cosiddetta �pipa�
veniva fissata con
tre fori anzich� due.
La
distribuzione schematicamente � quella dei modelli di serie ma
differisce in molti particolari nei dettagli di fasatura, alzate,
rapporti di leva. Il modello di calcolo e costruzione imperante
all�epoca era ad archi di cerchio come si pu� vedere dalla
figura.
DISTRIBUZIONE
Le
camme di questi motori venivano differentemente da quelli di serie
montati su aghi anzich� bronzine. La camma del Dondolino e
Gambalunga adottano grandi raggi di base rispetto al Condor e
questo porta a lobi giganteschi, l�alzata misurata sulla camma
� circa 10 come sul falcone. Poi l�alzata effettiva � quella
rappresentata dai bracci dei bilanceri.
Motore
Dondolino
Camma
del Dondolino al vero con aghi, notare il grande raggio di base
Confronto
visivo tra le due camme
Le
camme Dondolino e Gambalunga a confronto con alcune dime
Le
stesse camme a confronto diretto
L�andamento
dell�alzata di un tal camma � stata misurata e raffrontata con
altri motori sicuramente meno performanti.
Legge
di alzata misurata sulla camma
CONCLUSIONE
Questa
presentazione di questi tre magnifiche
ed esclusive motociclette continua e noi aggiorneremo il lettore
dei progressi man mano che la costruzione procede. Abbiamo nel
frattempo realizzato una pubblicazione sulla tecnica di
questi modelli, che � riportata, approfonditamente, in articoli
presenti nei vari numeri de "IL
MANUALE DI INGEGNERIA D'EPOCA", la nostra
pubblicazione sull'analisi tecnico/storica sul magico mondo delle
mitiche Moto Guzzi d'epoca... e non solo! (vedere la pagina "ordini").
Telaio
Condor - Dondolino, by "Ingegneriadepoca"!
La
distribuzione...